Mentre a livello nazionale ed europeo le istituzioni preposte faticano a trovare delle soluzioni razionali e il discorso pubblico si concentra su rotte, tragedie del Mediterraneo e sulla “fortezza Europa”, pochi e sostanziali passi avanti si sono fatti per gestire la sfida dell’accoglienza e della gestione dei flussi migratori.
Eppure, a livello locale — nelle città dove i migranti arrivano in carne e ossa — qualcosa di muove. Ciò accade all’interno dei sistemi nazionali, nei Sistema Accoglienza Integrazione (SAI), perfino nei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS) dove diversi programmi sono stati portati avanti e, attraverso sperimentazioni spesso nate dal basso e accolte dalle amministrazioni locali, sono diventati modelli e strumenti di accoglienza e inclusione.
La città di Padova ha firmato un protocollo d’intesa “Accoglienza in famiglia delle persone migranti — Sviluppo di una politica di inclusione innovativa e sostenibile a partire dall’esperienza EMBRACIN’’” con 16 altri Comuni, altri enti e organizzazioni intenzionati a promuovere nei loro territori il modello EMBRACIN’ di accoglienza in famiglia. Il protocollo rappresenta il punto di arrivo — e di nuova partenza — di un percorso iniziato nel 2019 e che ha visto, con un processo di natura partecipativa e di forte spirito di governance locale, la definizione, la sperimentazione e la valutazione di innovazione di policy urbana integrata nell’ambito dell’accoglienza delle persone migranti.
Questa pubblicazione intende raccontare come è stato possibile, a partire dal contesto urbano di Padova, creare innovazione in tali politiche.
